LE TAPPE DELLA RICERCA IN UN IRCSS
PARTE 1
RICERCA
DAL LABORATORIO ALLA CURA:
TUTTO COMINCIA A PARTIRE DALLE SCOPERTE DELLA RICERCA DI BASE
La ricerca di base che si svolge in IFO è un tipo di ricerca detta traslazionale, perché verifica la possibilità di trasformare le scoperte scientifiche del laboratorio in applicazioni cliniche di diagnosi e cura per i pazienti. Viene ben rappresentata dalla frase "dal bancone del laboratorio al letto del paziente" (from bench to bedside). Nei nostri IRCCS costruiamo un ponte tra la ricerca e la medicina: i ricercatori conoscono la ricerca di base e allo stesso tempo hanno grande capacità di comprendere le necessità della pratica clinica.
Il ponte è a due sensi di marcia: le informazioni che arrivano dal laboratorio vengano tradotte in strumenti clinici, e poi dall'osservazione clinica si raccolgono dati che ritornano in laboratorio per migliorare le cure, trovare soluzioni alla resistenza ai farmaci e per superare effetti indesiderati delle terapie.
La ricerca di base rappresenta dunque il punto di partenza per tutte le successive scoperte.
LA RICERCA PRECLINICA:
UNO STEP INDISPENSABILE PRIMA DELLA SPERIMENTAZIONE SULL’UOMO
Dalla ricerca di laboratorio arrivano indicazioni per, ad esempio, una nuova molecola per lo sviluppo di farmaci contro una malattia, prima di valutarne gli effetti sull’essere umano, i ricercatori devono verificarne l'efficacia e soprattutto la sicurezza in cellule e animali di laboratorio. Si tratta della ricerca preclinica, una fase essenziale prima di passare alla sperimentazione umana.
Questo tipo di ricerca serve per valutare un nuovo farmaco, ma anche nuovi strumenti clinici o diagnostici, nuove strategie per la somministrazione dei farmaci eccetera.
LA RICERCA CLINICA:
FINALMENTE COMINCIA LA SPERIMENTAZIONE SULL’UOMO!
Gli Studi Clinici (Clinical Trials) verificano l’efficacia e la sicurezza, in pazienti, di composti o approcci clinici (preventivo, terapeutico e diagnostico) che hanno il potenziale di modificare in maniera positiva la storia della malattia e quindi la sopravvivenza e la qualità di vita del paziente.
Nel caso in cui nel trial si testino nuovi composti a scopo terapeutico, è possibile identificare 4 fasi distinte. In IFO è presente il Centro Studi della Fase 1 e il Centro Studi Clinici, dove si realizzano tutte le fasi di studio clinico.
Avere tecnologie, spazi ed expertise per il completamento di tutte le fasi cliniche di una sperimentazione è un potenziale inestimabile dei nostri due IRCCS.
FASE 1: PER LA PRIMA VOLTA UN NUOVO FARMACO E’ DATO ALL’UOMO.
SI VALUTA LA SICUREZZA DEL NUOVO COMPOSTO.
Il Centro per gli studi di Fase1-Early Phase (CSEP) degli IFO coniuga la ricerca sperimentale e clinica, da un lato, e la ricerca clinica e l’assistenza diretta al paziente, dall’altro. Nella fase 1 i ricercatori testano, in un ristretto gruppo di pazienti, la sicurezza del farmaco, le dosi ottimali di trattamento e operano uno studio dettagliato degli effetti collaterali (video Fase 1).
FASE 2: IL CAMPIONE DI PAZIENTI E’ PIU’ AMPIO SI COMINCIA A VALUTARE L’EFFICACIA DEL FARMACO
Nella fase 2 il composto viene somministrato ad un gruppo più numeroso di pazienti per studiarne l’efficacia e definitivamente caratterizzarne gli effetti collaterali.
FASE 3: CAMPIONE DI PAZIENTI ESTESO SI VALUTA SOPRATTUTTO L’EFFICACIA
Nella fase 3 l’efficacia del farmaco, da solo o in combinazione con il regime terapeutico tradizionale, viene studiata estensivamente. Si fanno valutazioni comparative con i trattamenti tradizionali e si opera una valutazione definitiva della sua efficacia.
FASE 4: IL FARMACO E’ IN COMMERCIO. SI VALUTANO EFFICACIA E SICUREZZA SULLA POPOLAZIONE (FARMACOVIGILANZA). A QUESTA FASE APPERTENGONO GLI STUDI CLINICI OSSERVAZIONALI.
PARTE 2
ASSISTENZA E CLINICA
LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE A 360 GRADI:
DALLA DIAGNOSI, ALLA CURA, AL FOLLOW UP
Negli IRCCS la ricerca “è sempre e ovunque”, anche nelle attività cliniche!
Gli Istituti Regina Elena e San Gallicano si caratterizzano per le peculiarità cliniche in campo oncologico, dermatologico e delle malattie e tumori rari, a livello nazionale (scheda 1 - Istituti).
L’elevata qualificazione delle prestazioni specialistiche, l’alta professionalità, l’utilizzo di strumenti di avanguardia nella diagnosi (scheda 2 - Biopsia liquida) come nelle terapie mediche (scheda 3 - Immunoterapia), chirurgiche (scheda 4 - Chirurgia Robotica), radioterapiche (video Cyberknife), ruotano in un’ottica di medicina personalizzata e di precisione (scheda 5 - Sequenziamento Genomico). Non c’è medicina di precisione o medicina personalizzata però, senza il supporto dell’Intelligenza Artificiale (IA). L’enorme sfida è infatti mettere ordine nella grande mole di dati generati in massa dai reparti ospedalieri e per questo agli IFO gli esperti di IA sono da tempo al lavoro. Con questo scopo è nato il Gruppo Interdisciplinare per l’Intelligenza Artificiale, con l’obiettivo di accelerare i processi di digitalizzazione e di impiego di tecniche di IA per integrare tra loro e meglio interpretare dati biomedici, comprensivi di imaging e dati biomolecolari (scheda 6 - Radiomica).
L’approccio multidisciplinare (scheda 7 - DMT), l’attenzione ai percorsi clinico-assistenziali e alla medicina di genere, l’umanizzazione delle cure per la centralità del paziente, sono alla base della nostra mission. Ai Disease Management Team (DMT) si affianca il Molecular Tumor Board (MTB) per fornire a medici e pazienti ulteriori strumenti per la gestione di casi clinici complessi e non rari. L’istituzione di un MTB nasce dalla tendenza sempre più diffusa ad una profilazione genetica e molecolare del paziente (scheda 8 - MTB + video).
Promuoviamo processi di accoglienza e umanizzazione delle cure. Il “percorso oncologico”, ad esempio, punta a ridisegnare l’organizzazione attorno alle esigenze del paziente e dei suoi familiari, partendo dall’informazione fino all’accoglienza, all’orientamento e alla dimissione. L’obiettivo è facilitare l’accesso ai servizi: la prenotazione di approfondimenti diagnostici subito dopo la prima visita o la visita di controllo, e a seguire day service, specialistica ambulatoriale, ecc. Il modello di presa in carico del paziente oncologico è un importante supporto all’approccio integrato e multidisciplinare che avviene attraverso specifici PDTA – Percorsi Diagnostico-Terapeutici-Assistenziali.